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Secondo uno studio pubblicato sull’European Heart Journal, in base a quanto velocemente o lentamente camminiamo, il rischio di morte per problemi cardiaci rispettivamente diminuisce o aumenta.

C’è un detto che dice. “Chi va piano va sano e va lontano”.

Tuttavia secondo uno studio pubblicato sull’European Heart Journal, in base a quanto velocemente o lentamente camminiamo, il rischio di morte per problemi cardiaci rispettivamente diminuisce o aumenta.

In questo lavoro scientifico, effettuato dai cardiologi dell’Università di Leicester, sono stati analizzate 420mila persone di età media 56 anni, tutte in buona salute, registrandole come camminatori “lenti”, “normali” o “veloci” e seguendoli poi per sei anni. Nel periodo considerato sono  morti ben 1.650 soggetti per cause cardiovascolari, e i ”camminatori lenti”, indipendentemente dal sesso e da potenziali altri fattori, hanno mostrato un rischio raddoppiato, in particolare per le persone magre, quindi con un basso indice di massa corporea.

Questo studio dimostra quanto potrebbe essere utile in termini di prevenzione avvertire quei pazienti con un aumentato rischio di accidente cardiovascolare,  consigliando una mirata attività fisica.

Nella popolazione apparentemente sana, per ridurre il rischio di mortalità per cause  cardiovascolari del 20-30%, si consiglia un’attività motoria con:

  • Durata almeno di 30-45 minuti a regime, in un’unica sessione o con periodi separati di 8-10 min.
  • Frequenza 4-5 volte alla settimana (meglio ogni giorno).
  • Intensità lieve-moderata.
  • Induzione di un consumo calorico di circa 1000 kcal/settimana.
  • Incremento graduale dell’intensità e della durata.

Nei  pazienti affetti da cardiopatia nota (con pregresso infarto miocardico, bypass coronarico, angioplastica coronarica, angina pectoris), vanno tenute in considerazione le caratteristiche cliniche del paziente e del rischio che emerge dalla valutazione clinica e strumentale (ecocardiogramma, test da sforzo, monitoraggio ECG Dinamico, eventuale completamento con esame coronarografico), affidandoci ai consigli di un cardiologo.

Ormai è stato dimostrato che camminare è l’attività fisica ideale considerando che:

  • al contrario della corsa, il piede resta sempre a contatto con il terreno, evitando danni alle articolazioni dell’arto inferiore e alla colonna;
  • vengono coinvolti tutti i muscoli: quelli della colonna vertebrale, bacino, glutei, coscia, gamba e piede che aiutano a mantenere una postura corretta, mentre le contrazioni ritmiche delle spalle e delle braccia garantiscono un buon bilanciamento del corpo;
  • è praticabile ad ogni età, senza particolari controindicazioni, avendo una buona condizione di salute e un po’ di tempo libero. La velocità corretta, vincolata alla statura, al peso corporeo, all’età e all’energia del singolo individuo, è data da un passo spedito e continuo, senza soste, in cui si percepisce il proprio respiro (evitando però di ansimare);
  • è un esercizio che può essere svolto in campagna, nei parchi e persino in città, per esempio coprendo il percorso casa-ufficio (evitando, se possibile, i percorsi e gli orari in cui il traffico è più intenso);
  • può essere svolto da soli o in compagnia (coinvolgere parenti o amici, oltre a rendere più divertente l’attività fisica, è anche un fattore che favorisce la continuità), d’estate e d’inverno, a ritmi blandi o più veloci. Inoltre la disponibilità sempre più diffusa dei centri commerciali, permette di avere ampie superfici piane, coperte e climatizzate permettendo di fare attività fisica anche quando il troppo caldo o il troppo freddo limitano tale attività all’esterno.
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Se si preferisce, giustamente, l’aria aperta, le  raccomandazioni da seguire negli ambienti caldo-umidi sono:

  • permettere all’organismo di abituarsi al calore, iniziando l’attività fisica non prima di un periodo di acclimatamento, preferendo le ore più fresche della giornata;
  • ridurre l’intensità dello sforzo quando la temperatura supera i 27°C e l’umidità il 75%;
  • aumentare progressivamente la durata e/o l’intensità degli esercizi;
  • mantenere l’idratazione, assumendo frequentemente liquidi, prima, durante e dopo l’esercizio;
  • indossare indumenti leggeri e di forma idonea a favorire l’evaporazione del sudore e la dissipazione del calore.

Invece i consigli da seguire durante l’attività motoria in ambienti freddi sono:

  • evitare di fare esercizio fisico se la temperatura è inferiore a 0°C o se la giornata, oltre ad essere fredda, è anche ventosa;
  • procedere ad un graduale acclimatamento fra il clima al chiuso e quello esterno;
  • vestirsi “a cipolla”, con indumenti sovrapposti, leggeri ed impermeabili, che possano essere rimossi se necessario;
  • indossare un copricapo ed eventualmente anche una sciarpa attorno alla bocca;
  • proteggere le mani ed i piedi;
  • imponetevi di non interrompere il movimento;
  • sostituire in breve tempo indumenti bagnati, soprattutto calze e guanti.

Anche andare in bicicletta può risultare un toccasana: è divertente, può essere svolta in gruppo e consente di percorrere lunghe distanze senza molta fatica. La disponibilità di piste ciclabili non sempre presenti nelle città italiane riduce la tranquilla fattibilità di questa attività; in caso di impossibilità ad usare la bici o nei mesi più freddi, la cyclette o la pedaliera a domicilio possono essere una valida alternativa.

Il ballo è un altro esercizio consigliabile a tutti, giovani ed anziani (a patto di saper ballare, avere un buon partner ed uno spazio adeguato), in quanto:

  • si può scegliere fra balli con ritmo lento o più vivace, in modo da praticare quello più adatto alla propria età e condizioni cardiache,
  • è divertente ,
  • è socializzante,
  • è praticabile in tutte le stagioni.

Anche il nuoto va bene per tutte le età, con intensità variabile a seconda dello stile e della velocità, sfruttando  anche gli effetti meccanici dell’acqua dovuti alla pressione idrostatica: immergendosi sino alla vita, sfrutteremo questa pressione per favorire il riassorbimento dei liquidi dai tessuti ai vasi e migliorare circolo venoso e ritorno di sangue al cuore; sfruttando poi la resistenza dell’acqua  si possono potenziare particolari distretti muscolari.

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Negli ultimi anni si sono moltiplicate le palestre permettendo un’attività fisica con strumenti dedicati alla prevenzione delle patologie cardiovascolari. Vanno privilegiati gli esercizi aerobici (cyclette, tappeto rotante, ginnastica a corpo libero) su quelli di forza, facendosi consigliare da personale qualificato. Per molti cardiopatici a basso rischio di eventi legati alla malattia, questo potrebbe essere il modo migliore di proseguire un programma di attività dopo aver completato l’eventuale riabilitazione cardiologica ed aver quindi appreso la metodologia, sia in termini di monitoraggio dello sforzo che della sicurezza.

faccende domestiche si può rallegrare del fatto che dopo 30 minuti si consuma un buon numero di calorie:

  • fare il bucato a mano porta un consumo di 50 Kcal.
  • Fare il letto 150 Kcal.
  • Lavare i piatti 76 Kcal.
  • Passare l’aspirapolvere 90 Kcal.
  • Pulire i pavimenti 120 Kcal.
  • Pulire i vetri 50 Kcal.
  • Spolverare 75 Kcal.
  • Stirare 45 Kcal.

E non dimentichiamoci che salire le scale, piuttosto che prendere l’ascensore, evitare l’uso dell’automobile per brevi tragitti (o magari non parcheggiare proprio sotto casa), dedicarsi ai piccoli lavori di “fai da te” domestico, rappresentano un ulteriore buon metodo per tenere in esercizio il nostro corpo.

Quindi si evince che prenderci cura del nostro corpo non è
un lavoro poi così complicato
… Basta un po’ di buona volontà
e la consapevolezza che qualche piccolo sacrificio ci verrà ricompensato con una migliore qualità di vita!

E ora alziamoci dalla sedia

e diamoci una mossa!!!