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VIA IL DOLORE CON L’OSSIGENO-OZONOTERAPIA

Mal di schiena? Dolori alla spalla, al ginocchio o alle anche? La vostra soluzione potrebbe essere una miscela gassosa di ossigeno e ozono.

L’ozono è un gas instabile costituito da tre atomi di ossigeno, di colore debolmente azzurro e di odore acre e pungente (dal greco ozo=emano odore), normale costituente dell’atmosfera, presente nei vari strati a concentrazioni diverse, indispensabile per l’azione di filtro sui raggi ultravioletti.

Già nel 1857 venne realizzato il primo generatore di ozono per uso medico, avendo notato il forte potere disinfettante su germi patogeni; ma è durante la prima Guerra Mondiale che trovò ampia diffusione clinica nella disinfezione delle ferite settiche di guerra (gangrene degli arti).

Dopo questo primo impiego, dalla Germania, l’ozono terapia si diffuse in altri paesi sino ai giorni nostri allorquando l’ossigeno-ozonoterapia viene praticata nella maggior parte degli Stati Europei, in diversi Paesi del Sud America, in Australia e negli Stati Uniti d’America.

Numerose ricerche scientifiche hanno analizzato e studiato i vari campi di applicazione di questa metodica, dimostrando che l’ozono è un potente anti-infiammatorio naturale, antibatterico ed antivirale, riattiva il microcircolo ed è immunomodulante, regolando le difese immunitarie.

A seconda della patologia da trattare la miscela gassosa viene somministrata mediante diverse vie (iniezioni sottocutanee, intramuscolari o intradiscali, insufflazioni, auto emotrasfusione o bevendo acqua iperozonizzata)

L’interesse clinico principale riguarda la somministrazione dell’ozono nel trattamento del dolore, in particolare nel caso di ernie del disco o protrusioni discali, essendo stato dimostrato non solo l’effetto antalgico ma anche una diminuzione di volume dell’ ernia riducendo così la compressione su strutture nervose come il nervo sciatico. In genere dopo qualche seduta di infiltrazioni paravertebrali di questa miscela gassosa si avverte già un sostanziale miglioramento della sintomatologia dolorosa, con ritorno alla vita di tutti i giorni. Inoltre le infiltrazioni possono riguardare tutte le piccole e grandi articolazioni (ginocchio, caviglia, spalla, bacino) o le compressioni nervose (sindrome del tunnel carpale, nevralgia del nervo ulnare).

Pur essendo una terapia naturale (indicatissima per soggetti allergici o diabetici), deve essere utilizzata esclusivamente da medici esperti e categoricamente evitata nei pazienti affetti da favismo, donne in gravidanza o persone in scadenti condizioni generali di salute. Infatti dopo dieci anni di pratica di ossigeno-ozonoterapia non ho rilevato nessun effetto collaterale e centinaia di pazienti hanno risolto i propri malanni evitando il tanto temuto intervento chirurgico.

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Generatore di Ossigeno-Ozono

Risultato prima e dopo trattamento con ossigeno-ozonoterapia di ernia L5-S1

OSSIGENO-OZONOTERAPIA ANCHE NELLA SINDROME DEL TUNNEL CARPALE

E’ la più frequente neuropatia periferica dell’arto superiore, in particolare nei paesi industrializzati, che ha visto negli ultimi decenni crescere in modo vertiginoso la sua incidenza in seguito al miglioramento diagnostico e alla maggiore attenzione nei riguardi delle patologie a carico del sistema nervoso periferico.

La sindrome del tunnel carpale è spesso il risultato di una combinazione di fattori che aumentano la pressione sul nervo mediano e sui tendini nel tunnel carpale al di sotto del legamento trasverso del carpo. Quest’ultimo rappresenta il “tetto” del tunnel che, in basso e di lato, è delimitato dalle differenti ossa del carpo (scafoide, trapezio, piriforme ed uncinato). Dopo il suo passaggio nel tunnel, il nervo mediano si divide dando luogo alle sue terminazioni nervose sensitive per il pollice, indice, medio e parte radiale dell’anulare.

Tale disordine è favorito da una predisposizione strutturale congenita aggravata da altri fattori, quali traumi (distorsioni o fratture, attività ripetitive, stress meccanici o vibrazioni della mano e del polso, posizioni sbagliate della mano, flessione prolungata delle dita), gravidanza, artrite, ipotiroidismo, diabete mellito, acromegalia, terapia con estrogeni e corticosteroidi, tumori delle guaine tendinee, cisti del polso, menopausa.

La diagnosi si basa su:

  • raccolta dei dati anamnestico-clinici

  • esame elettromiografico

  • eventuale studio ecografico del polso.

La terapia può essere conservativa o chirurgica.

A) Terapia conservativa.

– Ultrasuoni, ionoforesi, laser, agopuntura: possono migliorare i sintomi , ma non agiscono sulla causa della Sindrome;

– farmaci antinfiammatori non steroidei e steroidei: hanno efficacia scarsa o limitata nel tempo;

– infiltrazioni: efficaci sui sintomi, ma con danno fibrotico del nervo;

    • stecche per il polso (splint): efficaci ma poco tollerate, solitamente usate solo di notte, non incidono sulle cause;

    • somministrazione di vitamine del gruppo B o acido lipoico, molto utili.

B) Terapia chirurgica.

La tecnica (tradizionale o endoscopica) prevede la decompressione del nervo mediante il taglio del legamento trasverso del carpo in anestesia locale.

Da alcuni anni si è cominciato a trattare anche la sindrome del tunnel carpale, mediante infiltrazione di ossigeno-ozono sopra l’interlinea articolare del polso basandosi sul fatto che la fascia antibrachiale, in continuazione con il legamento traverso del carpo, molto più sottile del legamento traverso rende possibile l’uso di aghi corti e sottili e quindi meno traumatici che difficilmente possono raggiungere direttamente il nervo, creando eventuali danni iatrogeni.

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I risultati fino a questi momento ottenuti, possono essere ritenuti sovrapponibili, e spesso preferibili, alle comuni terapie fisiche e mediche, riuscendo così a scongiurare la necessità di sottoporsi all’intervento chirurgico, da effettuare quindi solo in pochi e selezionati casi.