Innanzitutto mi presento…

Mi chiamo Roberto Settembre, sono nato a Grumo Appula (BA) il 6 maggio 1975.
Deciso a diventare un medico sin da bambino (nonostante non avessi “nessun medico in famiglia”), mi sono laureato in Medicina e Chirurgia nel 1999 e nel 2004 ho conseguito la specializzazione in Neurochirurgia. Durante i miei studi, assertore convinto di una medicina umanistica che curi il paziente nella sua interezza come “persona”, mi sono avvicinato alla medicina susseguentemente definita complementare (agopuntura, fitoterapia, omeopatia) che vede il malato come unità biologica, psicologica e spirituale, al fine di capire meglio le malattie ed il disagio profondo che creano.
Dopo diverse esperienze lavorative nel Nord Italia (in particolare a Torino) e all’estero, mi sono trasferito a Bari, dove vivo e lavoro come dirigente medico, dapprima presso l’Ospedale Di Venere, successivamente e tuttora, presso l’Azienda Ospedaliera Policlinico.
Perché l’idea di un blog?
Parlando con i miei pazienti non ho potuto fare a meno di notare la confusione che quella bella invenzione che è Internet può creare. Chi di voi, affetto da un disturbo, non ha iniziato a navigare sul web per trovare una soluzione? Quanti dopo sono rimasti più perplessi di prima? Nel mio piccolo cercherò di dare delle informazioni a 360° per cercare di prevenire e curare le più disparate problematiche della salute, o per raccontare qualche curiosità con gli eventuali consigli del caso. Lo farò utilizzando tutto il mio variegato bagaglio culturale e pratico. Infatti oltre ad aver conseguito la specializzazione in Neurochirurgia, ho approfondito innumerevoli argomenti, frequentando tra l’altro, corsi di perfezionamento in Agopuntura, Ossigeno-ozonoterapia, Mesoterapia estetica ed antalgica, Omeopatia e fitoterapia.
Qual è lo scopo di questo blog?
Nel comune modo di pensare, rivolgendosi alle competenze di un Neurochirurgo, ci si aspetta qualcuno pronto, bisturi in mano, a tagliare via il problema di cui si è affetti. Ma scrutare impotente lo sguardo disperato del paziente che non è suscettibile di un trattamento chirurgico mi ha portato progressivamente a trovare il maggior numero di armi a disposizione per poter aiutarlo nel risolvere o, quantomeno migliorare, la condizioni patologica in questione o, se possibile, a prevenirla.
Il mio modo di pensare è:
per prendermi cura di qualcuno, prima intervengo con il mio lato umano, poi come medico e, solo se indispensabile, come neurochirurgo