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Le neuropatie periferiche sono condizioni cliniche particolarmente diffuse e raggruppano condizioni anche molto diverse, che richiedono specifici approcci diagnostici e terapeutici.

Curcuma longa fitosoma +Piper nigrum + Acido alfa-lipoico nel trattamento delle neuropatie periferiche.

Le neuropatie periferiche sono condizioni cliniche particolarmente diffuse, la cui prevalenza complessiva è pari a circa il 4%, ma cresce fino all’8% nei soggetti di età superiore ai 55 anni.

Si tratta di un  disturbo del sistema nervoso periferico che raggruppa condizioni anche molto diverse, che richiedono specifici approcci diagnostici e terapeutici; pertanto, sono state proposte diverse classificazioni.

Comunemente le neuropatie periferiche vengono suddivise sulla base del diverso coinvolgimento dei nervi periferici in:

  • mononeuropatie,
  • mononeuropatie multiple
  • polineuropatie.

In genere le fibre sensitive sono colpite per prime e quindi, nelle fasi iniziali, compaiono sintomi quali parestesie e dolore; solo successivamente si possono avere ipotonia, ipotrofia muscolare ed eventualmente paresi conseguenti al coinvolgimento delle fibre motorie. Un sintomo relativamente precoce e caratteristico è il dolore neuropatico, ovvero un dolore iniziato o causato da una lesione o da una disfunzione primaria del sistema nervoso centrale (dolore neuropatico centrale) o periferico (dolore neuropatico periferico). Allodinia (dolore in assenza di stimolo doloroso), iperalgesia (risposta aumentata a uno stimolo doloroso ) e altri segni e sintomi sensoriali sono caratteristiche peculiari del dolore neuropatico. Altri sintomi caratteristici sono: parestesia (formicolio), disestesia (sensazioni anomale), ipoestesia dolorosa (dolore in sede di ridotta sensibilità).

Il dolore neuropatico è causato da eventi a livello neuronale quali:

  • compressione,
  • infiltrazione,
  • ischemia
  • danno metabolico.

Questa problematica si ritrova sia nella lombosciatalgia che nella sindrome del tunnel carpale.

La lombosciatalgia è una forma di neuropatia periferica caratterizzata da dolori a livello del rachide lombare o lombosacrale, che s’irradiano al gluteo e all’arto inferiore, a livello della coscia (coinvolgimento delle radici nervose a livello L2/L3) oppure oltre il ginocchio, anche fino al piede (L4/L5/S1). Il dolore causato dalla compressione nervosa (dolore radicolare) viene spesso descritto come acuto, lancinante, relativamente ben delimitato, simile a una scossa elettrica; sono presenti alterazioni della sensibilità quali formicolio, riduzione della sensibilità, intorpidimento. La lombalgia cronica, in genere definita dal criterio temporale della persistenza oltre 3 mesi, è causata più frequentemente da problematiche cronico-degenerative (degenerazione discale, ernia del disco, osteofitosi, frattura osteoporotica, stenosi del rachide lombare e spondilolistesi), determinando una qualità della vita significativamente limitata dalla severità del dolore, dalla disabilità e anche da fattori psicosociali.

La sindrome del tunnel carpale è la più comune tra le sindromi canalicolari, dovute cioè all’intrappolamento di un nervo periferico, il nervo mediano, che viene compresso, all’interno del tunnel carpale, tra il legamento traverso e le ossa del carpo. Alcuni individui possono sviluppare più frequentemente la sindrome del tunnel carpale: oltre che nel sesso femminile, in particolare durante la gravidanza e il climaterio, l’incidenza è maggiore nella mezza età, nell’obesità e nei lavoratori che devono esercitare una forza elevata e ripetitiva con le mani o utilizzare oggetti che determinano vibrazioni.  Tale sindrome può essere determinata da qualunque fattore in grado di ridurre le dimensioni del tunnel stesso o aumentare le dimensioni del suo contenuto. Nel 50% dei casi, tuttavia, non è possibile individuare una causa specifica, essendo complesso il meccanismo patogenetico. L’aumento della pressione sul nervo mediano da parte del legamento traverso, soprattutto durante l’estensione e la flessione del polso e delle dita, danneggia la microcircolazione locale, determinando  la generazione di potenziali d’azione spuri, demielinizzazione e danno assonale, determinando un quadro clinico progressivo.

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Trattamento delle neuropatie periferiche

Per il trattamento del dolore neuropatico viene preso in considerazione l’utilizzo di diverse classi di farmaci, come analgesici, antidepressivi e antiepilettici. Per quanto riguarda i farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), esiste un consenso generale circa una loro inefficacia nella terapia del dolore moderato-grave e/o con componente neuropatica; pertanto l’utilizzo di analgesici centrali, e in particolare di tramadolo e tapentadolo, è stato valutato con grande attenzione.

Un approccio terapeutico corretto e completo dovrebbe considerare un supporto  alla funzionalità del nervo periferico oltre che ad un controllo della sintomatologia. Il primo può essere ottenuto sul piano farmacologico contrastando gli eventi eziopatogenetici che conseguono alla compressione nervosa e alla conseguente ischemia. Questo può essere ottenuto, per esempio, con acido alfa-lipoico, un antiossidante endogeno in grado di prevenire il danno cellulare secondario allo stress ossidativo e alla sintesi di radicali liberi, promuovendo al tempo stesso il metabolismo cellulare e favorendo la rigenerazione di altri antiossidanti endogeni come vitamina E, vitamina C e glutatione.

Negli ultimi anni è salita in auge l’utilizzo a scopi terapeutici della curcuma, una spezia che si ricava dalla radice della pianta omonima Curcuma longa (della stessa famiglia dello zenzero); è originaria di Giava, ma trova il suo habitat naturale anche in India, nell’America centrale, nelle Antille e in Malaysia. Recentemente diversi studiosi hanno accertato le notevoli proprietà antiossidanti e sopratutto legate alla prevenzione di malattie degenerative e tumorali.

La curcumina è il principale componente biologicamente attivo dei polifenoli del turmeric e possiede molteplici attività farmacologiche, tra le quali proprietà antiossidanti ed antinfiammatorie, modulando l’attivazione di diversi fattori di trascrizione, che porta anche a una diminuita sintesi di citochine pro-infiammatorie, quali IL-1, IL-2, IL-6 e TNF-α e sopprimendo l’induzione della ciclossigenasi 2 e della NO sintasi. Pertanto, questa molecola può essere utile in tutte le patologie a componente infiammatoria, tra cui l’artrite, la sindrome del colon irritabile e varie malattie neurodegenerative.

La biodisponibilità di molti estratti botanici, tra cui la Curcumina, è scarsa a causa di un limitato assorbimento gastro-intestinale, di una degradazione delle sostanze a ph intestinale e per una massiccia metabolizzazione intestinale. La biodisponibilità può essere incrementata utilizzando un sistema di trasporto delle molecole, il fitosoma, in grado di enfatizzare il tasso e il grado di solubilizzazione nei fluidi acquosi intestinali e la capacità delle sostanze di attraversare le biomembrane.

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Il Piper Nigrum è il più potente inibitore selettivo dell’enzima CYP3A4 che trasforma la curcumina, liposolubile, presente nel plasma, in una molecola idrosolubile pronta per essere immediatamente escreta per via biliare e urinaria, determinando un considerevole aumento della concentrazione plasmatica della curcumina.

Tramite uno studio scientifico* si sono dimostrati gli effetti favorevoli della supplementazione di un composto alfa lipoico-curcuma longa fitosoma-piper nigrum  in sinergia con fans (DEXIBUPROFENE) nei confronti dei sintomi e dei deficit neuropatici, in pazienti affetti da sindrome del tunnel carpale e lombosciatalgia.

A tal scopo sono stati considerati 90 pazienti affetti da lombosciatalgia (60 pz) e sindrome del tunnel carpale (30 pz) ed equamente suddivisi in due gruppi, in cui in uno si somministravano solo fans (DEXIBUPROFENE 400 mg cpr, 1 cpr x 2) e nell’altro si aggiungeva un composto con curcumina, piperina ed acido alfa lipoico (1 cpr dopo colazione e dopo cena).

I risultati di questo studio dimostrano che il trattamento orale con un composto con curcumina, piperina ed acido alfa lipoico assunto due volte al giorno, associato ad assunzione di fans, migliora i sintomi ed i deficit in pazienti con neuropatia da compressione disco-radicolare o del nervo mediano al polso, rendendo possibile il miglioramento della neuropatia e la precoce sospensione dei farmaci analgesici.

 

*: “Safety and efficacy o fan add-on therapy with curcumin phytosome and piperine and/or lipoic acid in subject with a diagnosis of peripheral neuropathy trated with dexibuprofen” , Journal of Pain Research 2013:6 497-503.