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L’incidenza dei tumori cerebrali dipende dallo sviluppo socio-economico dei paesi con alcune differenze attribuite ad una diversa assistenza sanitaria.

L’incidenza dei tumori cerebrali dipende dallo sviluppo socio-economico dei paesi considerati (10:100.000 Svezia,Usa 2:100.000 Cina, India) anche se alcune differenze non possono essere attribuite ad una diversa assistenza sanitaria (il Giappone presenta un terzo dei casi osservati negli USA).
Il sesso maschile risulta più colpito di quello femminile sebbene vi siano alcune differenze in alcuni tipi istologici: ad esempio, i meningiomi sono più frequenti nelle donne.

Classificazione tumori cerebrali secondo WHO:
– neuroepiteliali

– di origine leptomeningea
– originanti dalla guaina del nervo
– di origine vascolare
– disembriogenetici
– misti
– Adenomi ipofisari
– Craniofaringioma
– Cordoma
– a cellule germinali
– Metastasi

SINTOMATOLOGIA

Può essere generica, attribuibile alla sindrome di ipertensione endocranica:
– Cefalea
– Vomito
– Diplopia
– Papilla da stasi

Oppure i sintomi possono essere focali come conseguenza dei fenomeni compressivi e/o distruttivi sul parenchima cerebrale:
Sindrome frontale (Epilessia parziale motoria, eventuale deficit motorio, disfasia espressiva, incontinenza urinaria, disturbi visivi,anosmia).
Sindrome parietale (epilessia parziale sensitiva, deficit delle sensibilità profonde, disfasia sensoriale)
Sindrome temporale (epilessia temporale, emianopsia laterale omonima, disfasia sensoriale)
Sindrome occipitale (allucinazioni visive, scotomi scintillanti, emianopsia laterale omonima)
Sindrome diencefalica (diabete insipido, ipopituitarismo, iperfagia, sonnolenza eccessiva, deficit campimetrici, diminuzione dell’acuità visiva, sindrome cerebellare);
Sindrome alterna (tipica delle neoplasie del tronco encefalico ed è caratterizzata dall’associazione fra paralisi dei nervi cranici e deficit dei fasci piramidale e spino-talamico);
sindrome cerebellare, da lesione del verme (atassia, retropulsione, instabilità nella marcia) e/o dell’emisfero(tremore intenzionale, dismetria, incoordinazione motoria).

La scelta della terapia dipende essenzialmente dai seguenti fattori:
– localizzazione del tumore,
– tipo di tumore,
– classificazione e dal grado (anaplasia) del tumore,
– disturbi provocati dal tumore,
– età e stato generale di salute del paziente.

Accanto al trattamento chirurgico e alle cure chemioterapico si stanno sempre più utilizzando metodiche radioterapiche.

Metodiche radioterapiche

La radioterapia consiste nell’utilizzo di raggi o particelle ad alta energia per distruggere o ridurre i tumori. Vi si ricorre spesso per il trattamento di tumori cerebrali maligni e talvolta anche di quelli benigni.
La radioterapia può essere usata per completare l’intervento chirurgico (allo scopo di ridurre il rischio di ricomparsa del tumore) o costituire anche la sola terapia se il tumore è situato in una regione delicata del cervello o non è accessibile. A seconda del caso si applica inoltre anche la chemioterapia (radio chemioterapia combinata).
Si mira a un’irradiazione efficace del tumore che leda il meno possibile il tessuto sano circostante e pertanto si effettua una pianificazione tridimensionale e assistita dal computer dell’irradiazione in modo da individuare la regione da irradiare con precisione millimetrica.

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Radiochirurgia stereotassica/ Radioterapia

La radiochirurgia stereotassica è un’irradiazione singola e altamente dosata dell’area tumorale, che viene localizzata e delimitata con la massima precisione grazie alla stereotassi. Il sistema radiochirurgico è detto anche Gamma Knife, (che tradotto significa coltello a raggi gamma). In alternativa si può utilizzare anche a un altro sistema, denominato CyberKnife.
Il tumore è irradiato da numerose direzioni: il sistema si adegua costantemente alla forma e alle dimensioni del tumore, in modo tale da concentrare la dose di raggi sul tumore con alta precisione e risparmiare quanto più possibile il tessuto sano circostante.
Questa terapia è indicata principalmente per piccoli focolai tumorali (fino a di 3 cm di diametro), in particolare se risultano difficilmente operabili essendo profondi o in zone funzionali delicate (per es. nelle aree cerebrali responsabili dei movimenti, del linguaggio ecc.).

Radioterapia interstiziale/Brachiterapia

Questo metodo consiste nel collocare elementi radianti direttamente nella regione tumorale che sarà così irradiata a distanza molto ravvicinata.
Può presentare però importanti effetti indesiderati:
– edema cerebrali (rigonfiamento delle cellule cerebrali)
– ipertensione endocranica
– nausea
– alterazioni cutanee
– stanchezza.

Le principali patologie trattabili con Gamma Knife sono:
– neurinoma dell’acustico;
– meningiomi;
– adenomi ipofisari;
– metastasi cerebrali;
– malformazioni vascolari;
– nevralgia trigeminale;
– astrocitomi,
– cordomi,
– emangioblastomi
– altri tumori rari (melanomi uveali).
L’indicazione alla radiochirurgia stereotassica viene posta in funzione del quadro radiologico (dimensioni, sede) e della storia clinica del paziente, in particolare alla luce d’eventuali altre opzioni terapeutiche.
Le caratteristiche generali delle lesioni trattabili con Gamma Knife sono:
– dimensioni inferiori a 2.5-3 cm di diametro massimo;
– localizzazione profonda o in vicinanza di strutture cerebrali critiche tale da rendere l’asportazione chirurgica impossibile o gravata da alti rischi di complicanze;
– localizzazioni multiple;
– fallimento delle altre opzioni terapeutiche (chirurgiche, farmacologiche);
– condizioni cliniche generali del paziente che non consentano una anestesia generale.

Descrizione della procedura

Il paziente, steso su un lettino, viene inserito all’interno dell’anello dove sono presenti le sorgenti di cobalto che circondano il paziente e possono irradiarlo da tutte le direzioni. La durata del trattamento è compresa fra 30 e 60 minuti, richiede un posizionamento del paziente in una posizione stabile e confortevole, che viene generalmente ottenuta con l’impiego di materassini modellabili e, per i trattamenti della testa e collo, di maschere termoplastiche.

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Il sistema CyberKnife è un acceleratore lineare (LINAC) che eroga fasci radianti di fotoni da 6 MV (unica energia) con una rateo di dose da 400 a 800 cGy/min.
Si offre come alternativa non invasiva per il trattamento ed il controllo locale di lesioni neoplastiche in una grande varietà di situazioni cliniche, mostrandosi come una valida alternativa alla chirurgia tradizionale per pazienti o situazioni anatomo-cliniche non suscettibili di resezione chirurgica o per lesioni neoplastiche residuate o recidivate alla chirurgia o alla radioterapia tradizionale. Nato per il trattamento non invasivo di lesioni intracraniche, ha progressivamente esteso le indicazioni di impiego a molteplici sedi extracraniche, come i tumori spinali e paraspinali, neoplasie del polmone, del pancreas, del fegato, della prostata, recidive pelviche e retroperitoneali di tumori solidi.

Differenze tra i due sistemi

Il Gamma Knife per la formadella unità radiante può trattare solo la zona del cranio (che è l’unico distretto corporeo a poter essere inserito nell’anello delle sorgenti).
Il Cyberknife invece, data la mobilità dell’elemento radiante, può eseguire trattamenti anche su altri distretti corporei (prostata, polmone, fegato, pancreas, reni).
Sempre per la differente geometria dei sistemi radianti, per un sistema Gamma Knife è sufficiente una sala trattamento di dimensioni più ridotte rispetto ad un sistema Cyberknife .
Il Gamma Knife, per l’immobilizzazione del paziente, utilizza degli elmetti stereotassici che vengono fissati con delle viti al cranio del paziente (in anestesia locale); il Cyberknife utilizza invece delle maschere termoplastiche che vengono adattate a caldo alla superficie cutanea del paziente nella zona da trattare.
Attualmente pochi centri sono dotati di queste apparecchiature ed è fondamentale rivolgersi a persone che abbiano l’adeguata esperienza in merito.