Inevitabilmente quando si parla di Medicina Cinese si pensa subito all’agopuntura. In realtà anche se innumerevoli sono le qualità di questa metodica, essa rappresenta solo una delle tecniche che dall’Estremo Oriente aiutano la nostra salute. Assolutamente da non sottovalutare, infatti, sono le proprietà curative della Moxibustione.
Il termine deriva dalla parola giapponese “moekusa” che significa “erba che brucia”, in quanto si tratta di una tecnica di riscaldamento della zona prescelta, in genere in corrispondenza di un punto di agopuntura, per mezzo di coni di moxa, sigari di moxa, oppure attraverso gli stessi aghi, una volta infissi nella pelle. I sigari ed i coni di moxa sono preparati con le foglie dell’Artemisia vulgaris che vengono raccolte prima dell’estate e lasciate essiccare al sole e dopo essere state ripulite della parte lanosa, vengono private del gambo, frantumate e compresse per dar loro la forma appunto di sigari o di coni di diversa grandezza.
In generale, la moxibustione, si usa con lo scopo di raggiungere con il calore, i meridiani permettendo così la dispersione del freddo, dell’umidità e del vento all’interno dell’organismo. Il calore è in grado, inoltre, di armonizzare l’energia e quindi operare un’azione tonificante, utile soprattutto per la prevenzione delle malattie epidemiche come le sindromi influenzali. Avendo la funzione di trasmettere il calore, ne è sconsigliato l’uso vicino a zone delicate come i grossi vasi e le mucose degli organi sensoriali. Va inoltre evitata quando, nel paziente, si scorgono i segni di malattie causate da calore, sintomi di intossicazione o in caso di iperpiressia.
Si esegue riscaldando con un sigaro di moxa acceso il punto prescelto dal medico, e, tenendosi alla giusta distanza ed avvicinando ed allontanando il sigaro dalla zona da trattare, si riuscirà a provocare una sensazione di calore, evitando di giungere alla bruciatura, ma procurando sulla pelle un alone arrossato.
L’intera manovra può durare diversi minuti sino ad ottenere un notevole riscaldamento dell’area prescelta, per poi passare a trattare un altro agopunto.
Gli stiks di moxa, così usati, hanno un effetto fisiologico perché forniscono un calore delicato che promuove la circolazione dell’energia e del sangue nella zona trattata.
La moxibustione con ago riscaldato è usata soprattutto per curare quelle patologie tipo dolori articolari, lombalgie causate da freddo ed umidità che richiedono contemporaneamente sia il trattamento con agopuntura che la moxibustione. Mentre l’ago aiuta a disperdere il dolore, il calore serve a rilassare i muscoli e, quindi, sciogliere l’eventuale contrattura promuovendo la circolazione dell’energia.
Questa tecnica si esegue applicando al manico dell’ago, una volta infisso sulla pelle, un tronchetto di moxa che viene poi acceso, in modo da riscaldare la zona sottostante che verrà protetta da eventuali pezzetti di cenere provenienti dalla moxa, con un dischetto di carta appoggiata intorno all’ago.
La moxibustione può effettuarsi anche con coni di moxa applicati direttamente sulla pelle, come si usava fare un tempo per ottenere la cauterizzazione, oppure, su una sostanza interposta (zenzero, sale, polvere di aconito o argilla) che evita il diretto contatto con la cute e, allo stesso tempo, permette un notevole riscaldamento della zona.
Quando si sceglie di riscaldare un’area piuttosto ampia del corpo, allora possono essere usati più coni di moxa accesi e posti in una scatola di legno, preferibilmente chiusa con un apposito coperchio, preparata per questo uso, con una griglia nella parte inferiore e quattro piedini per appoggiarla sopra al paziente stesso. Va tenuta sulla zona da trattare fino a completo esaurimento dei coni di moxa oppure spostata su altre aree secondo la diagnosi.
PER CHI NON SOPPORTA GLI AGHI (e non solo)… ci si può avvalere delle proprietà della DIATERMIA CAPACITIVA SU AGOPUNTI.
La Diatermia è una particolare forma di termoterapia endogena che utilizza frequenze comprese tra 0,45 e 0,6 MHz, cioè nella banda MF delle onde radio.
Un sistema formato da un generatore di onde corte e da elettrodi opportunamente studiati (nella modalità capacitiva, a differenza di quella resisitiva, vi è un elettrodo attivo metallico con rivestimento isolante in ceramica e un elettrodo di ritorno metallico senza rivestimento, detta piastra) per ottenere particolari effetti biologici: antalgico, elasticizzante e decontratturante, iperemico.
Applicando una fonte di calore endogenica con tecnologia ETT (endogenic Thermic Terapy) su opportuni agopunti, amplificando i benefici di un trattamento di Moxibustione, con un metodo tecnologicamente avanzato, possono essere trattate innumerevoli tipologie di disturbi, in particolare, ma non solo, nella terapia del dolore e delle patologie del sistema nervoso.
Ma perché sono sempre più numerose le persone che si rivolgono alla medicina complementare?
Nessuno mette in dubbio le grandi conquiste ottenute dalla medicina “ufficiale”, ossia quella pienamente riconosciuta, ma nella nostra Società aumentano costantemente le persone affette da malattie croniche o disturbi affettivi (dell’umore), resistenti alle comuni terapie, cresce il timore per gli effetti collaterali dei farmaci e molti pazienti lamentano la tendenza dei medici di cercare di curare le malattie senza tener conto delle esigenze della persona.
LA REALTÀ È CHE TUTTE QUESTE METODICHE RAPPRESENTANO VALIDE ARMI A DISPOSIZIONE PER COMBATTERE SVARIATE MALATTIE… E CON PIÙ FRECCIE AL NOSTRO “ARCO PER LA SALUTE” GUARIRE SARÀ PIÙ FACILE…